8 regole d’oro per fare personal branding su LinkedIn
Fare personal branding su LinkedIn.
Fondato nel 2003 da un team di sviluppatori guidato dallo statunitense Reid Hoffman, LinkedIn è il social business per eccellenza.
In Italia, ad oggi, conta 9 milioni di iscritti con oltre 140 mila aziende e ben 17 mila offerte di lavoro al mese. Numeri che garantiscono opportunità concrete ed il collegamento diretto con professionisti di alto livello.
Vediamo quali sono le 8 regole d’oro da rispettare per gestire e promuovere al meglio il proprio personal brand su LinkedIn.
1. Personalizzare la URL
Una delle cose più semplici, ma spesso ignorate è la personalizzazione della URL di LinkedIn. La URL (Uniform Resource Locator) altro non è che l’indirizzo web del tuo profilo. Di base LinkedIn genera URL complicatissime, composte da numeri e lettere. Può sembrare una banalità, ma sia in ottica di personal branding che in chiave SEO, personalizzare l’indirizzo del proprio profilo è assolutamente imprescindibile. Una URL personalizzata, o “vanity url”, sarà più facile da ricordare, nonché più semplice da scrivere in calce ad una e-mail o in un curriculum. Per farlo, una volta creato un account, ti basterà entrare nella sezione ‘modifica profilo’ ed inserire il tuo nome e cognome nel campo specifico.
2. Curare l’immagine
Ormai dovresti averlo capito, la foto del profilo è un elemento chiave per propagare al meglio il tuo personal brand nei social network. LinkedIn non fa eccezione. Anzi.
Preoccupati di inserire una foto professionale e seria. Non ricavarla da scatti estemporanei o peggio ancora da selfie. Preparala come si deve. Vestiti bene e fai vedere chiaramente il tuo volto. Possibilmente con un sorriso.
Secondo la LinkedIn Job Search Guide del 2016, i profili con una foto professionale e sorridente vengono consultati in media 14 volte in più rispetto agli altri. Non trascurare nemmeno l’immagine dello sfondo. Un dettaglio forse secondario, ma che può trasmettere un’idea di maggior cura nei confronti del tuo profilo. Ovviamente anche questa deve essere coerente con il tuo personal brand. Pensa a qualcosa in linea con il tuo mondo; anche un semplice colore (ma scelto nel modo giusto, come ti ricordo in questo articolo) può andar bene.
3. Incuriosire con la biografia (Personal Branding Statement)
Come negli altri social, anche su LinkedIn hai la possibilità di inserire una biografia. Si tratta di una parte molto importante dove l’obiettivo primario è generare curiosità nel tuo interlocutore.
Seguendo l’esempio del Personal Branding Statement, devi racchiudere in poche parole tutta la tua essenza. In particolare devi evidenziare le tue capacità, facendo capire esattamente quale vantaggio competitivo puoi rappresentare per chi ti sta cercando. Un plus determinante può essere l’aggiunta di dati concreti come l’incremento delle vendite, un premio produzione, il lancio di nuovi progetti o la conquista di promozioni.
Nella redazione della biografia non disdegnare l’inserimento di parole chiave che potrebbero facilitare l’indicizzazione del tuo profilo. Evita, però, l’utilizzo di termini ormai abusatissimi come
Per scrivere una biografia d’impatto che faccia capire subito il tuo saper essere un valore aggiunto ti consiglio di compilare il mio Sumary Canvas.
4. Andare oltre il curriculum vitae
Una corretta compilazione del curriculum, con una precisa segmentazione dei tuoi ambiti professionali, ti permetterà di ricevere offerte di lavoro calibrate sul tuo brand. Inoltre faciliterai la vita dei reclutatori aderenti al programma LinkedIn Recruiter, una piattaforma dedicata ai selezionatori del personale che sfruttano unicamente questo social per le ricerche di personale qualificato.
Agli albori della sua diffusione, LinkedIn venne interpretato unicamente come uno strumento per pubblicare online il proprio curriculum vitae. Anche se corredata da molti altri servizi, questa particolarità è ancora oggi uno dei punti di forza del network di Reid Hoffman. Ovviamente LinkedIn è più di un semplice curriculum online.
Le esperienze lavorative, così come tutte le tappe della tua istruzione, possono essere corredate da pubblicazioni, video, presentazioni e referenze volte ad avallare la tua professionalità.
Secondo la già citata LinkedIn Job Search Guide del 2016, i profili con un curriculum vitae dettagliato, vengono consultati 21 volte di più rispetto a profili meno completi.
5. Scegliere bene le competenze
Indicare le proprie competenze è un bel vantaggio. In questo modo possiamo subito far capire in quali campi eccelliamo e dove potremmo apportare un contributo di valore. Stilare un elenco delle cose che sappiamo fare non è cosa semplice. Sii sincero. Inserisci solo ciò che sai fare veramente, conservando sempre una certa attinenza con il tuo personal brand o con il lavoro che stai cercando.
Le competenze di nicchia rappresentano un bel plus, mentre quelle troppo generiche o inutili sono da evitare. Non esagerare con la quantità. Puoi inserire fino ad un massimo di 50. L’ideale, tuttavia, è attestarsi a meno della metà per non disorientare chi legge. Sceglile, se possibile, tra quelle suggerite dalla piattaforma, evitando ripetizioni o sovrapposizioni, dopodiché ordinale come preferisci stabilendo quali far apparire per prime.
Una competenza ha molto più valore se comprovata dagli altri. Non aver paura di chiedere conferme sulle tue capacità. Se lo farai con educazione e gentilezza non avrai problemi. Ovviamente è buona norma restituire il favore confermando le abilità del contatto che si è gentilmente sbilanciato su di te.
Se invece vuoi fare tu il primo passo, confermando competenze altrui, puoi seguire gli avvisi periodici che compaiono nella tua home, oppure cliccare sulle singole abilità presenti nel profilo del contatto che stai esaminando.
6. “Vivere e fare” il network
Per sviluppare il tuo personal brand all’interno di LinkedIn non basta compilare il proprio curriculum ed inserire una serie di competenze. Dovrai viverlo. Sarà necessario aggiornare periodicamente il tuo status, consigliare link, commentare interventi e presentare nuovi contenuti.
Per pubblicare qualcosa di tuo, è importante ricordare che LinkedIn può trasformarsi in un vero e proprio blog personale. Tutto quello che dovrai fare è cliccare sul pulsante ‘Scrivi un articolo’. Entrerai, così, nell’area In Pubblicazione dove potrai scrivere senza particolari limiti di lunghezza dei veri e propri articoli con tanto di foto, video e link.
Pubblicare dei tuoi contributi ti permetterà di rafforzare il tuo personal brand, aumentando notevolmente la tua credibilità. Gli articoli, inoltre, vengono indicizzati da Google e dagli altri motori di ricerca. Quindi presta attenzione alla SEO in particolare per le parole chiave contenute nel titolo del pezzo.
Un ulteriore modo di vivere attivamente LinkedIn è quello di partecipare ai gruppi di discussione. Ne esistono tantissimi. Alcuni sono molto utili per approfondire tematiche specifiche e per entrare in contatto con esperti del settore. Non fare il timido, quindi. Iscriviti, presentati ed interagisci.
Non dimenticare, però, che la tua rete va costantemente però ampliata. Non puoi e non devi pensare di limitare la tua “esperienza social” ad un numero esiguo di persone. Devi fare network. Attento! Non sto dicendo che dovrai “spammare” tutti quelli che ti capitano a tiro con richieste di collegamento. Segui una logica. Cerca persone affini ai tuoi interessi. Quelle che rappresentano una fonte di arricchimento per il tuo personal brand, ma anche quelli cui pensi di poter fornire un significativo apporto di valore. Ricorda sempre di personalizzare un minimo la tua richiesta di collegamento. Poche semplici righe ti permetteranno di fare subito una bella impressione, delineando un approccio pacato e rispettoso. Nei social come nella vita, l’educazione è la prima cosa.
7. Monitorare il Social Selling Index
Il Social Selling Index (SSI) di LinkedIn è un indicatore che assegna un punteggio al tuo profilo LinkedIn. Nato come strumento a pagamento in ottica di social selling, LinkedIn SSI oggi è aperto a tutti e risulta molto utile per capire come si sta lavorando all’interno di questo social.
Lo trovi cliccando qui: LinkedIn SSI.
Per misurare l’efficacia del tuo profilo non devi fare altro che collegarti e cliccare sulla voce ‘Get your score’ (Ottieni il tuo punteggio).
LinkedIn Social Selling elabora il suo risultato interrogando i seguenti aspetti del tuo profilo:
A) I dati sul tuo personal brand (completezza del profilo, lunghezza post, il numero di conferme ricevute)
B) I dati sui tuoi rapporti professionali (numero di collegamenti, il tasso di accettazione delle richieste)
C) I dati sulla tua attività su LinkedIn (condivisioni, commenti, messaggi inviati, iscrizione a gruppi)
D) I dati sul tuo utilizzo di LinkedIn per trovare persone (ricerche effettuate, profili visualizzati)
8. Non confondere LinkedIn con Facebook
Ricorda che LinkedIn non è Facebook. Quello che scrivi e consigli deve essere sempre in linea con il tuo personal brand e con il tuo target di riferimento. La parola d’ordine deve essere una sola: “utilità”. Non usarlo come una sorta di Facebook più esclusivo ed elegante.
Qui non sono ammesse perdite di tempo. Niente giochini, meme o catene di Sant’Antonio. Le foto personali vanno centellinate al massimo, così come i commenti volti ad illuminare il prossimo sul tuo stato umorale. Sfogati altrove. Non su LinkedIn. E forse nemmeno su Facebook. Per certe cose il social più adatto si chiama “amico”.
Una risposta
[…] 8 regole d’oro per fare Personal Branding su LinkedIn […]